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TECNICA

Per meglio comprendere i parallelismi espressivi tra drammaturgia antica e testi moderni, tra recitazione cinematografica ed espressività teatrale, oltre che per comprendere al meglio i propri limiti di formazione e le capacità più spiccate, imposto il lavoro portando avanti simultaneamente dizione poetica e recitazione con diaframma insieme a scene di film e teatro contemporaneo.

Il raffronto tra le due forme, unito all’improvvisazione e commisurato al livello medio della classe, è la base di partenza per una serie di proposte legate al metodo Strasberg unito al metodo Steiner.

CURRICULUM

Nato a Savona, si diploma prima alla Scuola del Teatro stabile di Roma.

A teatro alterna testi classici e moderni, diretto tra gli altri da Giuseppe Patroni Griffi (con cui collabora anche come traduttore di testi di Miller, Rostand e Shakespeare), Sebastiano Lo Monaco direttore del teatro stabile di Messina, Alessandro Benvenuti nello spettacolo Delitto per Delitto (con Alessandro Gassmann e Beppe Fiorello), Luciano Damiani con cui realizza uno spettacolo-documento dedicato a Giorgio Strehler e al Piccolo teatro di Milano, Daniele Pecci alla sua prima regia teatrale, Alvaro Piccardi, Matteo Tarasco e Massimiliano Bruno.

Le sue collaborazioni più ampie sono con Roberto Guicciardini, di cui è primo attore (nella parte di Tito Belcredi nell’Enrico IV di Pirandello e poi quella di Iago nell’Otello shakespeariano tradotto da Masolino d’Amico) e aiuto regia (suo il riallestimento al teatro Diego Fabbri di Forlì della commedia pirandelliana), e con Marco Maltauro, con cui collabora dal 2005 in vari progetti teatrali e cinematografici, prodotti dalla Casa di Goethe/Goethe Institute e distribuiti nei musei tematici di Italia e Germania.

Come regista affronta testi di Mamet, Goethe, Beckett, e dal 2009 fonda e fa parte di “Voci nel Deserto”, progetto di teatro civile. Per il Todi Festival 2014 dirige e interpreta, con Michela Andreozzi, Ring, testo di Leonore Confino, candidato al Premio Moliere, mentre al Festival dei Quartieri dell’Arte dirige contemporaneamente Altri Libertini di Pier Vittorio Tondelli e Incendi di Mouawad.

Da sempre immerso nel mondo del lavoro del cinema del teatro e della televisione.

Desidererei descrivere cosa proveremo a fare in questo breve seminario di tre mesi presso il LABORATORIO DI ARTI SCENICHE.
Principalmente capiremo il livello medio della classe, dove ognuno porterà il suo contributo e dove o ognuno avrà la possibilità di mostrare un monologo cinematografico a tutti gli altri. ricevendone ovviamente feedback tecnici e creativi.
All’inizio, per i primi incontri, si lavorerà senza telecamera, salvo poi registrare tutto il lavoro che faremo nelle lezioni seguenti, al fine di poterlo usare anche nei propri showreel.
Una volta affrontate le prime nozioni tecniche, passeremo a dei copioni cinematografici completi, in modo da poter applicare quanto appreso in un dialogo, anch’esso ripreso in audiovisivo.
Un contributo attivo al proprio archivio.
Si cercherà di fornire gli strumenti necessari per poter garantire un’interpretazione migliore, in qualunque situazione, e a qualunque livello. Un compendio, veloce ma necessario, in grado di affinare tecnica e immedesimazione.
A tal fine, useremo un metodo, elaborato per l’Italia, ma nato e progredito negli Stati Uniti, che condensa l’esperienze di più formatori e per poter garantire il parallelismo necessario, che risponda alle ultime richieste di casting e registi ma non perde di vista la tradizione da cui proveniamo.

Massimiliano Vado

Nato a Savona, si diploma prima alla Scuola del Teatro stabile di Roma.

A teatro alterna testi classici e moderni, diretto tra gli altri da Giuseppe Patroni Griffi (con cui collabora anche come traduttore di testi di Miller, Rostand e Shakespeare), Sebastiano Lo Monaco direttore del teatro stabile di Messina, Alessandro Benvenuti nello spettacolo Delitto per Delitto (con Alessandro Gassmann e Beppe Fiorello), Luciano Damiani con cui realizza uno spettacolo-documento dedicato a Giorgio Strehler e al Piccolo teatro di Milano, Daniele Pecci alla sua prima regia teatrale, Alvaro Piccardi, Matteo Tarasco e Massimiliano Bruno.

Le sue collaborazioni più ampie sono con Roberto Guicciardini, di cui è primo attore (nella parte di Tito Belcredi nell’Enrico IV di Pirandello e poi quella di Iago nell’Otello shakespeariano tradotto da Masolino d’Amico) e aiuto regia (suo il riallestimento al teatro Diego Fabbri di Forlì della commedia pirandelliana), e con Marco Maltauro, con cui collabora dal 2005 in vari progetti teatrali e cinematografici, prodotti dalla Casa di Goethe/Goethe Institute e distribuiti nei musei tematici di Italia e Germania.

Come regista affronta testi di Mamet, Goethe, Beckett, e dal 2009 fonda e fa parte di “Voci nel Deserto”, progetto di teatro civile. Per il Todi Festival 2014 dirige e interpreta, con Michela Andreozzi, Ring, testo di Leonore Confino, candidato al Premio Moliere, mentre al Festival dei Quartieri dell’Arte dirige contemporaneamente Altri Libertini di Pier Vittorio Tondelli e Incendi di Mouawad.

Da sempre immerso nel mondo del lavoro del cinema del teatro e della televisione.